Stadio "Dino Manuzzi" Cesena
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1988 1989

STADIO COMUNALE "DINO MANUZZI" CESENA

Progettazione definitiva, esecutiva e direzione lavori

Il nuovo Stadio Comunale "Dino Manuzzi" di Cesena ha una capienza di 24.000 posti tutti seduti e coperti, disposti su due ordini sovrapposti di tribune. Lo Stadio Comunale di Cesena è stato il primo stadio italiano interamente coperto, progettato con i massimi standard di sicurezza, di moderna concezione, comodo ed economico, dove la visuale della partita risulta ottimale sia dalla tribuna distinti che dalle due curve, uno stadio senza pista d'atletica e quindi con il pubblico a diretto contatto con i giocatori creando un'atmosfera di forte impatto per i tifosi. 

 

La posizione centrale dello stadio e la particolarità dell'ambiente che lo circonda per la presenza di numerose attività commerciali, la collocazione tra residenze ed edifici scolastici, nonché la vicinanza con la stazione ferroviaria, hanno fatto sì che il progetto non si limitasse ad interventi sulla viabilità, la funzionalità e sicurezza dell'opera, ma bensì adottasse una moderna concezione dello stadio che prevede il suo utilizzo non solo per il calcio, ma anche per un uso più sociale a servizio della città, e quindi per una migliore integrazione nel tessuto urbano, di cui costituisce uno degli elementi emergenti dallo skyline della città di Cesena.

 

Lo stadio risulta privo di barriere architettoniche dove l'accesso avviene da ingressi posti lungo i lati dell'impianto sportivo, con ampie rampe che portano ad un ballatoio che circoscrive lo stadio, che costituisce un luogo sicuro dal punto di vista dell'esodo degli spettatori e dove vengono controllati i titoli di ingresso e nel contempo possono sostare i mezzi di servizio e di soccorso.

 

La struttura portante è costituita da una serie di elementi verticali  in cemento armato posti ad interasse di 7,575 metri, aventi funzioni di pilastri a forma di Y (cavaletti) interamente prefabbricati ed assemblati a piè d’opera, su cui appoggiano le travi portagradoni che a loro volta sorreggono i gradoni mentre la copertura è realizzata con travi principali reticolari di acciaio aventi luce di 19 metri e da un’orditura spaziale di tralicci in tubolare tondo. Al di sopra di detta struttura è posto un manto di copertura costituito da lastre di policarbonato trasparente.

 

Il sistema strutturale di chiara lettura, semplice nei concetti ma altamente sofisticato nei suoi elementi costitutivi, dove forma e funzione si completano in perfetta risonanza e la particolare forma dei "cavaletti" rientranti verso l'interno del coronamento, raccordati dalla struttura reticolare inclinata, conferiscono alla struttura spaziale un'immagine di una architettura aerea, leggera e trasparente, completamente sospesa nell'atmosfera . 

 

L'affinamento delle metodologie costruttive ha permesso di realizzare l'intera struttura con elementi prefabbricati e quindi assemblabili con facilità, nel breve tempo intercorso tra maggio e settembre del 1988. I lavori furono eseguiti dall'ATI composta da CMC di Ravenna (Mandataria), EDILCOOP di Forlì  e Consorzio "Ciro Menotti" di  Bologna.

 

Il 10 settembre 2011 è stato il primo stadio in Italia ad ospitare una partita di serie A su terreno in erba sintetica e sempre nella stessa occasione è stato anche il primo stadio in Europa ad ospitare due Real Box, strutture in plexiglas interamente chiuse posizionate appena fuori dal campo in corrispondenza delle bandierine del calcio d'angolo, in grado di ospitare ciascuna 8 spettatori che possono assistere alla partita da bordo campo.

 

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